Ma tu non fare il lutto
Dio chiede a Ezechiele di non fare il lutto per la morte della moglie per far riflettere il popolo sull’indifferenza che regna sovrana tra gli uomini.
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Dio chiede a Ezechiele di non fare il lutto per la morte della moglie per far riflettere il popolo sull’indifferenza che regna sovrana tra gli uomini.
La vicenda di Naamàn, il Siro, ci aiuta a riflettere sui segni del sacramento del Battesimo, che ci ha introdotti alla vita nuova di Dio in Cristo.
Il segno di Giona non sono i tre giorni passati dal profeta nel ventre del pesce, ma l’infinita misericordia di Dio che avverte e perdona i peccatori.
Solo Dio conosce il tempo necessario alla nostra maturazione spirituale. Non dobbiamo avere fretta, ma esercitare la perseveranza nella prova.
I “cristiani” di oggi misurano la propria religiosità attaccandosi a qualche amuleto o talismano che sono solo simboli vuoti di una fede assente nell’intimo.
Otto giorni come fosse un giorno solo: l’ottavo è il giorno senza tramonto, che sfocia nell’Eternità, la «pienezza del tempo» in cui Dio ci è venuto incontro.
Quello di Pesach non è un rito nostalgico, ma il memoriale, la memoria viva e attuale di quanto i nostri fratelli Ebrei hanno vissuto e ha cambiato la loro vita
In quanto Corpo Mistico di Cristo, anche noi siamo chiamati a diventare buon pane, offerto per la vita del mondo, come Gesù.
Ricordiamoci che siamo stati «comprati a caro prezzo»: quello del «sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia».
«Polvere tu sei e in polvere ritornerai» può sembrare una minaccia, ma in realtà dice solo l’Amore infinito di un Dio che non smette di far vivere di sé l’uomo.