Dio è nel silenzio. 19ª Domenica del Tempo Ordinario (A)
Cerchiamo Dio nei segni miracolosi e terribili, ma Lui ci si rivela in un silenzio sottile, tendendoci la mano e invitandoci a non avere paura e fidarci di Lui.
Contenuti che riguardano l’argomento “immagine di Dio”
Cerchiamo Dio nei segni miracolosi e terribili, ma Lui ci si rivela in un silenzio sottile, tendendoci la mano e invitandoci a non avere paura e fidarci di Lui.
Come tutti, siamo sempre in cerca del bello e del bene, perché ci fanno sperimentare la felicità. Ma quasi mai li cechiamo nel “posto” giusto, ovvero: in Dio.
I Dieci Comandamenti non sono imposizioni e proibizioni, ma il “manuale” che Dio ci ha consegnato con Amore perché possiamo fare buon uso della nostra libertà.
Quello che appare in questa pagina è un Dio totalmente trascendente, distaccato dall’uomo, inavvicinabile. Ma non è che a noi piace di più un Dio così?
Dio è così: indulgente e misericordioso, e dobbiamo farcene una ragione. Non sarà mai un “giustiziere” sommario. Questo è il Regno che dobbiamo accogliere.
«Io sono colui che sono» è il nome più misterioso mai pronunciato. Ma Dio ha deciso di “coronarlo” di tutte le caratteristiche necessarie a farcelo comprendere.
Mosè si chiede «chi sono io?». Scoprirà la propria identità solo entrando in relazione con Dio e conoscendolo come il Dio dei suoi padri, che sarà con lui.
La domanda che Giuseppe rivolge ai fratelli dovrebbe essere il nostro esame di coscienza quotidiano, quando ci mettiamo al posto di Dio nel giudicare gli altri.
Sogni d’oro sono quelli in cui – come Giacobbe e tanti altri personaggi biblici – incontriamo (e desideriamo incontrare) Dio perché ci mostri la Sua volontà.
Quando evochiamo l’ira di Dio dipingiamo un demone, non certo il Dio Padre che ci ha fatto conoscere Gesù e che lo Spirito Santo ci fa conoscere sempre meglio.