Noi abbiamo il pensiero di Cristo
Come discepoli del Risorto noi abbiamo ricevuto in dono lo Spirito, ma per avere il pensiero di Cristo dobbiamo fare la volontà del Padre come Gesù.
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Come discepoli del Risorto noi abbiamo ricevuto in dono lo Spirito, ma per avere il pensiero di Cristo dobbiamo fare la volontà del Padre come Gesù.
La fede non nasce dallo studio, ma da un’esperienza viva e personale di Dio, immergendosi nel Suo mistero e gustandolo dal di dentro.
Noi cristiani siamo convinti di conoscere bene il Signore, di essergli intimi, ma non è così: non si finisce mai di penetrare nel mistero di Dio.
Il fatto che Caterina fosse illetterata non è un invito a non studiare, ma a cercare con tutto il cuore di farsi istruire da Dio, che si rivela ai piccoli.
Vivere da battezzati, da rinati nello Spirito, non è una questione teorica ma pratica, di totale abbandono alla forza impetuosa dello Spirito del Risorto.
Grazie al cielo abbiamo un Dio che si lascia toccare, ma noi “cristiani moderni” siamo tentati di andare in cerca di un Dio nascosto e misterioso.
Otto giorni come fosse un giorno solo: l’ottavo è il giorno senza tramonto, che sfocia nell’Eternità, la «pienezza del tempo» in cui Dio ci è venuto incontro.
Fede e religiosità non sono la stessa cosa: spesso si rischia di ridurre il proprio essere cristiani a dei gesti che rasentano la superstizione. Stiamo attenti.
Quello che appare in questa pagina è un Dio totalmente trascendente, distaccato dall’uomo, inavvicinabile. Ma non è che a noi piace di più un Dio così?
«Io sono colui che sono» è il nome più misterioso mai pronunciato. Ma Dio ha deciso di “coronarlo” di tutte le caratteristiche necessarie a farcelo comprendere.