La vera religiosità
Fede e religiosità non sono la stessa cosa: spesso si rischia di ridurre il proprio essere cristiani a dei gesti che rasentano la superstizione. Stiamo attenti.
Contenuti che riguardano l’argomento “mistero”
Fede e religiosità non sono la stessa cosa: spesso si rischia di ridurre il proprio essere cristiani a dei gesti che rasentano la superstizione. Stiamo attenti.
Quello che appare in questa pagina è un Dio totalmente trascendente, distaccato dall’uomo, inavvicinabile. Ma non è che a noi piace di più un Dio così?
«Io sono colui che sono» è il nome più misterioso mai pronunciato. Ma Dio ha deciso di “coronarlo” di tutte le caratteristiche necessarie a farcelo comprendere.
Quante cose vorremmo che il Signore ci spiegasse! …ma saremmo in grado di reggere il peso di quello che dovrebbe dirci? Meglio rimanere in umile silenzio.
Non si può capire Dio nel Suo mistero: lo si può soltanto amare. Non c’è teologia che non sia – anzitutto e prima di tutto – poesia d’amore.
Dio non si è accontentato di “presentarci” la Sua famiglia: ce ne ha fatto direttamente partecipi, adottandoci come Suoi figli!
Gesù ha dedicato tutta la sua predicazione a descrivere il regno dei cieli, per far nascere nel cuore dell’uomo il desiderio di questo regno. A noi interessa?
L’umiltà è una qualità apprezzata… negli altri. A noi risulta difficile umiliarci, avvicinarci alla terra. Ma è quello che ha fatto Gesù, incarnandosi.
Quando si vuol conoscere qualcuno gli si chiede anzitutto il nome: «Chi sei? Come ti chiami?». Così fa l’uomo con Dio, da sempre. E Lui ce lo rivela.
Per l’uomo l’essenza di Dio è un mistero. Non perché Egli non voglia farsi conoscere, ma perché il cuore e la mente non sono in grado di comprenderlo