La “conversione” di Dio
La conversione non è qualcosa che riguardi Dio (dato che Egli non può nemmeno concepire il male), ma il Suo ritirare le minacce è una scuola anche per noi.
Contenuti che riguardano l’argomento “pentimento”
La conversione non è qualcosa che riguardi Dio (dato che Egli non può nemmeno concepire il male), ma il Suo ritirare le minacce è una scuola anche per noi.
Il profeta, oltre ad aiutare il popolo a riconoscere le proprie infedeltà, sa infondere coraggio nella salvezza che viene da Dio quando ci si pente sinceramente.
Riconoscerci tutti peccatori e invocare sinceramente il perdono di Dio ci fanno sperimentare immediatamente la Sua infinita misericordia e il Suo Amore.
Nella confessione non ci sono parole o argomenti “tabu”, ma è bene non dimenticare mai lo scopo di questo sacramento e viverlo al meglio.
Se essere incoerenti significa saper ammettere di aver sbagliato, saper ritornare sui propri passi, sapersi pentire… beh: è melgio essere incoerenti, no?
Dio è così: indulgente e misericordioso, e dobbiamo farcene una ragione. Non sarà mai un “giustiziere” sommario. Questo è il Regno che dobbiamo accogliere.
Le avversità della vita sono un’occasione per riconoscere sinceramente le nostre colpe, anche se non sono direttamente legate ad esse. Non perdiamo l’occasione.
Gli scrupoli tormentano la coscienza e impediscono di sperimentare appieno la misericordia di Dio e la pace. Ma ricordiamo: «Dio è più grande del nostro cuore».
Dio non pretende il nostro pentimento: gli basta solo la nostra disponibilità a lasciarci amare. Se gli diremo di sì, per Lui sarà già motivo di far festa
Dio è paziente e misericordioso. Ma quando finalmente si realizza l’incontro, non è più tempo di tentennare