Voi siete àzzimi
Paolo ci ricorda che il battesimo nella morte di Cristo ci ha resi “àzzimi”, puri, e così dobbiamo vivere, per spingere tutti alla santità.
Contenuti che riguardano l’argomento “pentimento”
Paolo ci ricorda che il battesimo nella morte di Cristo ci ha resi “àzzimi”, puri, e così dobbiamo vivere, per spingere tutti alla santità.
Le complicazioni nell’esporre i nostri peccati in confessione sono stratagemmi del diavolo per farci perdere la serenità e la speranza nella misericordia divina.
Ci pentiremo solo se ricorderemo di quanto siamo debitori all’Amore di Dio e se ricorderemo i nostri peccati alla luce della Sua infinita misericordia.
Se tutti possiamo condizionarci a vicenda nel fare il bene o nel peccare, la responsabilità di chi ha un compito educativo è molto più grave.
Non possiamo pretendere di pregare e ottenere “miracoli” se prima non confessiamo sinceramente le nostre colpe e non ci riconciliamo coi fratelli.
Il rinnovamento del culto richiesto dai Profeti consiste nel fare di se stessi un sacrificio: «uno spirito contrito, un cuore affranto è sacrificio a Dio».
La Confessione non è un tribunale di condanna, ma di misericordia! Il confessore, come medico, deve guarire e come giudice deve assolvere.
Conversione è allontanarsi dal male e dal peccato, ma noi siamo più inclini ad allontanarci dalla strada buona, perché ci costa fatica rimanerle fedeli.
La tentazione e il peccato dell’uomo è valutare ogni cosa col metodo del “contare”, voler dare un valore economico e venale a tutto, anche a ciò che è grazia.
È stupefacente l’immediatezza del perdono di Dio a fronte del pentimento di Davide, anzi, del suo semplice ammettere il proprio peccato. È qualcosa da meditare.