La vera religiosità
Fede e religiosità non sono la stessa cosa: spesso si rischia di ridurre il proprio essere cristiani a dei gesti che rasentano la superstizione. Stiamo attenti.
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Fede e religiosità non sono la stessa cosa: spesso si rischia di ridurre il proprio essere cristiani a dei gesti che rasentano la superstizione. Stiamo attenti.
Chi è umile sa di non meritare ciò che ha e considera tutto una grazia; si accontenta di chiedere le “briciole” dell’Amore di Dio e viene esaudito oltre misura.
Quello che appare in questa pagina è un Dio totalmente trascendente, distaccato dall’uomo, inavvicinabile. Ma non è che a noi piace di più un Dio così?
Spesso diciamo che la volontà di Dio è incomprensibile. Ma siamo proprio sicuri che quella che chiamiamo Sua volontà non siano nostre idee distorte su di Lui?
La donna samaritana rappresenta tutta l’umanità, ma la sua storia è occasione per imparare da Gesù a guardare ogni essere umano nella sua dignità di persona.
Il cristiano non può stare zitto di fronte alle ingiustizie: è chiamato ad essere profeta, a denunciare ciò che «grida vendetta» al cospetto di Dio.
Fare il profeta significa accettare di identificarsi con la sorte della Parola di Dio: essere rifiutati, imprigionati, eliminati… Chi di noi ne è capace?
«Non hai dato niente, finché non hai dato tutto»: è questa la regola dell’Amore che ci ha insegnato Gesù, dando la Sua vita per noi
Gesù vuole educare i nostri desideri: ci vuole indurre la fame di un cibo che sfama veramente, e dura per la vita eterna
Continuando il nostro cammino di Quaresima, siamo invitati – attraverso l’ascolto di Cristo, Parola incarnata del Padre – a riscoprire il vero volto di Dio.