Forse ti ascolteranno
Di fronte alle infedeltà dell’uomo, il Signore continua a ripetere «Forse mi ascolteranno e si convertiranno…». Vogliamo ascoltarlo una buona volta?
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Di fronte alle infedeltà dell’uomo, il Signore continua a ripetere «Forse mi ascolteranno e si convertiranno…». Vogliamo ascoltarlo una buona volta?
Non si può costringere Dio ad abitare in un tempio fatto di pietre e cemento se lo si è cacciato fuori dal proprio cuore: è una menzogna!
La mani che grondano sangue non sono solo quelle dei terroristi e degli assassini, ma anche le nostre quando non agiscono con giustizia e carità.
Il rinnovamento del culto richiesto dai Profeti consiste nel fare di se stessi un sacrificio: «uno spirito contrito, un cuore affranto è sacrificio a Dio».
Dalla supplica di Azaria possiamo imparare che se possiamo rivolgerci con fiducia a Dio è solo per amore del Suo nome e per la Sua fedeltà.
Fare il bene non è una cosa che viene naturale, nemmeno alle persone più buone: è qualcosa da imparare, giorno per giorno, imitando il Signore.
Il vero digiuno è cercare la giustizia a tutti i costi, gridando la verità, senza paura di essere profeti scomodi. Non c’è pace senza giustizia e verità!
Alture, vitelli, templi… quando la religione si mette a servizio della politica, l’infedeltà e l’idolatria sono servite su un piatto d’argento!
Fede e religiosità non sono la stessa cosa: spesso si rischia di ridurre il proprio essere cristiani a dei gesti che rasentano la superstizione. Stiamo attenti.
Chi è umile sa di non meritare ciò che ha e considera tutto una grazia; si accontenta di chiedere le “briciole” dell’Amore di Dio e viene esaudito oltre misura.