Spiegare le Scritture. 3ª Domenica di Pasqua (A)
L’unico che può spiegare le Scritture è Cristo, perché tutte le Sacre Scritture parlano di Lui; anzi: è Lui la Parola di Dio incarnata e viva che parla all’uomo
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L’unico che può spiegare le Scritture è Cristo, perché tutte le Sacre Scritture parlano di Lui; anzi: è Lui la Parola di Dio incarnata e viva che parla all’uomo
Viviamo in un mondo di adulti solo anagrafici, con la “sindrome di Peter Pan”. La conversione che ci aspetta è imparare ad assumerci le nostre responsabilità.
La Parola di Gesù ci scuota non solo per quando siamo insipidi e inutili, ma anche per quando di “sale” ne mettiamo troppo e rendiamo invivibile la fede.
L’Epifania è una luce che illumina il mistero dell’Incarnazione: rivela chi è Dio per noi e chi siamo noi per Lui. E ci invita a rivestirci della stessa luce.
Come possiamo aspettarci che la gioia del Vangelo si diffonda se la teniamo nascosta? La Chiesa deve uscire subito ad annunciare «Abbiamo trovato il Messia!»
La Croce dimostra che la debolezza di Dio è più forte della fortezza umana (dalle Omelie sulla Prima lettera ai Corinzi di san Giovanni Crisostomo)
Non c’è bisogno di preparare alcun discorso se si è nella verità, perché Dio è sempre dalla nostra parte, e parla Lui a nostra difesa, perfino contro Se stesso!
Davanti alle nostre inutili e sterili obiezioni, il Signore ci invita a mangiare quel pane misterioso che è Lui stesso, a fare esperienza di Lui
Perché l’annuncio del Regno di Dio sia credibile, bisogna andare «a due a due», nell’amore reciproco, e spogliarsi di tutto il superfluo che ci appesantisce.
Il cristiano è l’uomo della speranza che fa spazio a Dio, sapendo che Lui rende credibile l’incredibile. Non lasciamo che la paura blocchi la gioia del Vangelo!