Sorella malattia. 5ª Domenica del Tempo Ordinario (B)
In Gesù il Regno di Dio si fa vicino non solo a parole ma anche nei gesti. In Lui anche la malattia diventa “luogo” della Sua presenza e della Sua misericordia.
Omelie delle domeniche e feste del ciclo liturgico “B”
In Gesù il Regno di Dio si fa vicino non solo a parole ma anche nei gesti. In Lui anche la malattia diventa “luogo” della Sua presenza e della Sua misericordia.
«Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?». Sì, in Gesù – Parola vivente – Dio è venuto a distruggere il male che è in noi e rifare l’uomo nuovo.
Conversione è prendere sul serio la Parola di Dio e ritenerla degna di fede. Il primo cambiamento che ci è richiesto è proprio credere che Lui è Parola di Vita.
Nel mezzo di questa pandemia, l’unico “contagio” che siamo chiamati a favorire, l’unica “epidemia” che non dobbiamo fermare, è l’annuncio gioioso della fede.
Da sempre l’acqua è un elemento imprescindibile per la vita dell’uomo, ma ora non basta più: Cristo è venuto con acqua e sangue, e lo Spirito lo testimonia.
Non occorre fare cose trascendentali per essere una famiglia cristiana, e prendere esempio dalla famiglia di Nazareth: solo ricordarsi da chi è stata formata.
Smettiamola di ritagliare solo dei miseri “angolini” per Dio della nostra vita, e diciamogli anche noi – come Maria – : “vieni, Signore! Qui sei a casa Tua!»
Il Battista sa e accetta di non essere altro se non «voce di uno che grida»: si annienta davanti alla Parola di cui è profeta, e questo lo rende ciò che è.
Dio vuole che anche il titolo della nostra vita sia «Vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio». Che lo sia, e che il contenuto vi corrisponda, dipende da noi.
Stiamo attenti alla Parola di Dio, col cuore sempre in tensione verso Cristo, e viviamo intenti a svolgere il nostro compito di collaboratori del Suo Regno.