Obiezione di coscienza. 3ª Domenica di Pasqua (C)
Prima ancora che una disobbedienza civile, l’obiezione di coscienza del cristiano è un rinnegare il proprio “io”, per fare affidamento solo sulla Parola di Dio
Omelie delle domeniche e feste del ciclo liturgico “C”
Prima ancora che una disobbedienza civile, l’obiezione di coscienza del cristiano è un rinnegare il proprio “io”, per fare affidamento solo sulla Parola di Dio
Come si può sperare nella pace con una guerra fuori dalla porta di casa? Eppure il Risorto continua a ripeterci «Pace a voi!», e non è un augurio, ma un compito
Come si fa a definire “felice colpa” il peccato di Adamo, se da esso sono derivate tutte le nostre disgrazie? Perché ci ha procurato un perdono ben più grande!
È “affollato” di personaggi il racconto della Passione. Ognuno ha qualcosa da insegnarci, in particolare a quale “regista” fare riferimento: l’autore della Vita
La misericordia di Dio è una cosa nuova, forse troppo nuova per noi, tanto da non riuscire a capirla e accoglierla… ma è l’unica che può spalancarci il futuro
Dio non pretende il nostro pentimento: gli basta solo la nostra disponibilità a lasciarci amare. Se gli diremo di sì, per Lui sarà già motivo di far festa
Non siamo noi a dover implorare Dio che abbia ancora un po’ di pazienza: ci pensa ogni giorno Suo Figlio, che nell’Eucaristia chiede al Padre di perdonarci
Se vogliamo trasfigurarci come e con Gesù dobbiamo pregare con Lui e come Lui, per entrare in comunione col Padre, e tornare ai fratelli luminosi della Sua Luce
Attraverso l’itinerario quaresimale siamo chiamati a fugare il dubbio di non essere davvero figli di Dio facendo esperienza del Suo Amore che ci precede sempre
Gli occhi rivelano ciò che c’è nel cuore: quello è lo “scrigno” che dobbiamo preservare come il tesoro più prezioso, custodendovi solo l’Amore di Dio