
Io vado a pescare
L’andare a pescare rappresenta la nostra fatica quotidiana, spesso infruttuosa. A questa il Signore risponde con l’Eucaristia: «venite a mangiare».
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L’andare a pescare rappresenta la nostra fatica quotidiana, spesso infruttuosa. A questa il Signore risponde con l’Eucaristia: «venite a mangiare».
Non andare a Messa è peccato grave non perché si trasgredisce un precetto: è una mancanza di riconoscenza a Cristo, morto in croce per noi.
Non possiamo rimanere indifferenti davanti a Cristo. Siamo chiamati a una scelta decisiva: o con Lui o contro di Lui. Ne va della nostra identità.
Solo Gesù morto e Risorto, l’Agnello immolato, può aprire il misterioso libro del senso della vita e della storia. Entriamo in comunione con Lui!
La dedicazione di ogni tempio rimanda sempre al dovere di consacrare noi stessi, quel tempio di carne che è il nostro corpo, anzi, il Suo corpo.
I ministeri che Cristo dona a ciascuno sono dati allo scopo di edificare il Suo Corpo mistico, per arrivare all’unità della fede fino all’uomo perfetto.
La comunione ecclesiale è una concordia fondata sul dialogo, ma anche sulla verità e la franchezza, e si rende visibile nella carità verso i poveri.
Preghiera e digiuno sono “armi spirituali” che possono far tacere le armi umane, ripristinando il dialogo profondo tra Dio e l’uomo, tra l’uomo e i suoi simili.
La Chiesa può essere un solo corpo, secondo il desiderio di Cristo, solamente se si lascia unire dall’unico Spirito ricevuto nel Battesimo.
Paolo ci ricorda che il battesimo nella morte di Cristo ci ha resi “àzzimi”, puri, e così dobbiamo vivere, per spingere tutti alla santità.