Il compimento delle Scritture. Domenica delle Palme (A)
Gesù porta a compimento le Scritture, facendo sì che ogni promessa di Dio sia mantenuta. Ciò è possibile solo per la Sua fedeltà totale alla volontà del Padre.
Contenuti che riguardano l’argomento “fiducia in Dio”
Gesù porta a compimento le Scritture, facendo sì che ogni promessa di Dio sia mantenuta. Ciò è possibile solo per la Sua fedeltà totale alla volontà del Padre.
Obbedire ciecamente a Dio è l’unico modo per trovare la strada e raggiungere il traguardo, perché noi siamo ciechi, e occorre che Lui ci guidi coi Suoi comandi.
La tentazione più grande non è quella che il male esercita su di noi, ma quella che noi tendiamo a Dio, mettendo continuamente alla prova il Suo Amore per noi.
Davanti ai nostri «non è giusto», Gesù invita tutti a lasciar fare a Dio, a fidarsi di Lui, perché solo Lui sa come portare a compimento la Giustizia.
Il dormire di Giuseppe non è indolenza o passività, ma completo abbandono in Dio, di cui ha assoluta fiducia e in cui si abbandona, tranquillo e sereno.
La Scrittura ha la pretesa di insegnarci la “ricetta” della felicità, e lo fa senza chiedere in cambio null’altro che di fidarci di Dio e di essere costanti.
All’appello di Dio Maria risponde subito «Eccomi»: non si nasconde come Adamo ed Eva, non ha paura di Dio e della propria umiltà, ma si affida totalmente a Lui.
Capire cosa significa che siamo servi “inutili” accrescerà la nostra fede. “In-utile” è il servo che non si attende altra ricompensa se non la gioia di servire.
«Non dire: “Sono giovane”» è un rimprovero per ciascuno di noi: di considerare la nostra storia contando solo sulle nostre forze, e mai sulla grazia di Dio.
L’uomo crede di conoscere Dio, di poter trattare con Lui come se fosse un uomo, tutt’al più un po’ più forte e potente… ma Dio non è un uomo: ricordiamolo!