San Giuseppe: figlio e padre

Il sogno di Giuseppe

In Giuseppe il desiderio di ogni uomo di mettere al mondo una discendenza si è trasformato nello scoprirsi padre in modo ancora più alto.

Omelia per martedì 19 marzo 2024

Letture: 2Sam 7,4-5.12-14.16; Sal 88 (89); Rm 4,13.16-18.22; Mt 1,16.18-21.24

Ho già commentato diverse volte negli anni scorsi il brano di vangelo proposto dalla Liturgia per questa solennità di san Giuseppe, essendo che il Lezionario lo sceglie anche per il secondo giorno delle Ferie proprie della Novena di Natale e per la Quarta Domenica di Avvento del ciclo liturgico “A”.

L’uomo Giuseppe nel vangelo

In quelle occasioni ho rimarcato diversi temi (se vi interessano potete riprenderli cliccando i link sottostanti):

Nel 2021, invece, proprio in occasione di questa solennità, avevo “preso in prestito” l’obbedienza cieca di Giuseppe nei confronti della Parola di Dio per riflettere sul valore dell’obbedienza cristiana (anche alle leggi civili e degli Stati moderni).

Le altre letture

Quest’anno voglio aggiungere solo due suggestioni a partire dalla prima e dalla seconda lettura.

Anzitutto la prima pagina, tratta dal Secondo Libro di Samuele:

«di’ al mio servo Davide: Così dice il Signore: “Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te…

Egli edificherà una casa al mio nome… Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio”».

Figlio amato da sempre

Questa promessa rivolta da Dio al re Davide per mezzo del profeta Natan è molto strana, perché annuncia una discendenza molto in là nel tempo, quando Davide sarà ormai morto, sepolto e sparito…

Eppure rivela tutta la grandezza del cuore di Dio nel pensare in grande e in largo anticipo, non solo ai Suoi piani, ma all’Amore con cui li realizzerà: è bello vedere in questa promessa il sogno di Dio di amare Giuseppe come Suo figlio.

Un sogno confidato a Davide quasi mille anni prima, ma che Dio aveva nel cuore da sempre!

È così che ci ama Dio: da sempre e per sempre. E questo Giuseppe l’ha capito e sperimentato sulla sua pelle.

Padre secondo la grazia

Poi la seconda pagina, tratta dalla Lettera di san Paolo apostolo ai Romani:

Eredi si diventa in virtù della fede, perché sia secondo la grazia, e in tal modo la promessa sia sicura per tutta la discendenza: …quella che deriva dalla fede di Abramo…

Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli.

Proprio perché si è scoperto figlio amato da Dio da sempre e per sempre, Giuseppe ha compreso che il suo diventare padre non sarebbe stato secondo la via umana del generare nella carne, ma «secondo la grazia», entrando in quel solco misterioso tracciato da Dio e seguito fedelmente dai suoi antenati, a partire da Abramo.

Trasfigurazione dei desideri

In Giuseppe il desiderio di ogni uomo di mettere al mondo una discendenza si è trasformato nello scoprirsi padre in modo ancora più alto:

«ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù».1

Per Giuseppe accogliere Gesù come suo figlio e Maria non più solo come sua sposa amata e desiderata, ma come il segno di un compimento ben più grande, è stata una vera trasfigurazione.

I sogni e i desideri di Giuseppe hanno “trovato casa” e realizzazione nell’immensità dell’Amore di Dio.

  1. Dare il nome, nella tradizione biblica, ha un senso profondissimo e altissimo che suppone un’intimità di desiderio e di destino condiviso. ↩︎