Predestinati ma liberi. Solennità dell’Immacolata
Dio ci ha predestinati da sempre ad essere immacolati, ma non ha abrogato la nostra libertà: per compiere il Suo disegno d’Amore Egli attende il nostro «sì»
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Dio ci ha predestinati da sempre ad essere immacolati, ma non ha abrogato la nostra libertà: per compiere il Suo disegno d’Amore Egli attende il nostro «sì»
Da chi siamo disposti a farci guidare? A chi “andiamo dietro” nella nostra vita? È Cristo il pastore e custode delle nostre anime?
Conversione è prendere sul serio la Parola di Dio e ritenerla degna di fede. Il primo cambiamento che ci è richiesto è proprio credere che Lui è Parola di Vita.
Nel mezzo di questa pandemia, l’unico “contagio” che siamo chiamati a favorire, l’unica “epidemia” che non dobbiamo fermare, è l’annuncio gioioso della fede.
Il Battista sa e accetta di non essere altro se non «voce di uno che grida»: si annienta davanti alla Parola di cui è profeta, e questo lo rende ciò che è.
Stiamo attenti alla Parola di Dio, col cuore sempre in tensione verso Cristo, e viviamo intenti a svolgere il nostro compito di collaboratori del Suo Regno.
Per essere veri figli di Dio non possiamo accontentarci di assomigliargli solo nella fisionomia: dobbiamo copiare tutto di Lui, come hanno fatto Gesù e i Santi.
Gesù è la porta: colui che ci introduce nella casa del Padre. Se accogliamo il Suo invito a passare attraverso di Lui, diventiamo “di casa” anche noi.
I sogni non sono tutti uguali. Alcuni ci portano alla rovina. Altri ci fanno diventare come vuole il Signore: quelli che Giuseppe ha fatto diventare i suoi.
Poiché il nostro peccato aveva spezzato il legame con Lui, Dio ci chiama con un nome nuovo: non più “uomo, fragile peccatore” a “figlio, perdonato e amato”