Per fare una famiglia ci vuole… Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (B)
Non è l’intesa di coppia, i figli ben educati e realizzati o chissà quali altri miraggi irrealizzabili a fare una famiglia, ma il lasciar fare a Dio, con fede.
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Non è l’intesa di coppia, i figli ben educati e realizzati o chissà quali altri miraggi irrealizzabili a fare una famiglia, ma il lasciar fare a Dio, con fede.
È davvero un peccato non pregare o pregare poco, in tutti i sensi! Chi non prega non sa cosa si perde e quanto male si fa: non pregare è un lento suicidio!
L’aiuto divino annunciato dai profeti non è una magia che piove dal cielo: Dio non si sostituisce all’azione dell’uomo, ma è sostegno delle sue fatiche.
Per Dio non c’è niente di “più facile” che perdonarci. Siamo noi che gli rendiamo il compito difficile, a causa della poca fede e del nostro cuore indurito.
Viviamo come se il Vangelo non fosse mai stato annunciato, come se “il bello” dovesse ancora venire. Rileggiamolo col cuore, e diciamo «il bello inizia adesso!»
Può sembrare fuori luogo parlare di questo nostro tempo come «momento favorevole», eppure è così. È tempo di svegliarci dal sonno e preparare le nostre lampade.
Il pensiero di dover morire è un trauma, e ci fa piangere come nel momento in cui siamo venuti al mondo. Ma ciò che ci attende oltre quella soglia è splendido.
Se vogliamo cristiani (e quindi attrattivi nella fede), dobbiamo girarci “dal verso giusto”, quello dell’Amore accogliente di Cristo per ogni uomo.
Se smettiamo di essere bambini nel nostro rapporto con Dio, rischiamo fortemente di smettere pure di sentirci Suoi figli e di avere fiducia in Lui.
Nella confessione non ci sono parole o argomenti “tabu”, ma è bene non dimenticare mai lo scopo di questo sacramento e viverlo al meglio.